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Cocoricò, cuore pulsante della Riviera Rave: passato, presente e ciò che viene dopo

2025-11-03 00:00

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Cocoricò, cuore pulsante della Riviera Rave: passato, presente e ciò che viene dopo

Cocoricò oggi: Piramide, arte Mutoid e spirito libero. Dalla storia rave della Riviera a una scena che resiste tra clubbing e controcultura

La Riviera romagnola è stata – e in parte resta – una delle culle europee della club culture. A Riccione, il Cocoricò continua a incarnarne l’essenza: estetica iconica, libertà espressiva, programmazioni coraggiose e una comunità intergenerazionale che “viene per il Cocoricò, non per un nome in cartellone”. Un luogo dove tradizione e sperimentazione si incontrano ancora, 36 stagioni dopo l’apertura del 15 agosto 1989.

 

Riccione: scenografia vintage, anima club

Quattro miglia di lungomare da cartolina – cabine color pastello, hotel déco, viali alberati – fanno da controcampo alla storia notturna di Riccione e Rimini. Dalla metà anni ’90 ai primi 2000 qui operavano oltre 30 club; oggi resistono realtà come Peter Pan, Buongiorno Classic, Villa Delle Rose e, da poco, la nuova incarnazione di Space. In questo mosaico, il Cocoricò resta il riferimento identitario.

 

La Piramide e le sue “stanze dell’immaginario”

Il simbolo è la Piramide: tetto triangolare in vetro e acciaio, sound potente, visual misurati per esaltare – non schiacciare – la musica. Nella stessa notte puoi passare dal groove tech sudamericano (come quello di Mochakk) al minimal pulsante della terrazza Titilla (Giammarco Orsini), fino al viaggio progressive e techno di Paquita Gordon oltre l’alba. Nel T-Room, tra luci rosse e barre metalliche, i set high-tempo (alla Dr. Rubinstein) sfiorano i confini tra dark trance e l’energia berlinese. E poi c’è Ciao Sex, spazio sex-positive avvolto nel mistero, fedele alla storica regola non scritta: ciò che accade lì, resta lì.

 

Un DNA controculturale

Il Cocoricò ha sempre spinto oltre l’ovvio: interni ridisegnati ogni sei mesi, set in scenografie impensabili (si racconta di una sala “laboratorio scientifico” dove suonò Aphex Twin), serate che hanno plasmato il gusto italiano per techno, new beat e hardcore. Dalla fine degli ’80 arrivavano ospiti come Eddy De Clercq; se volevi l’house “vera” da Frankie Knuckles, Tony Humphries o David Morales, il lunedì c’era Echoes con “Magic Monday”. Ma la Piramide è stata la fucina della techno “alla italiana”. Come dice Mario Cecchini (oggi Operations Manager, in club dai primi 2000): “La gente veniva per l’esperienza Cocoricò. Attitudine, sperimentazione, impegno con i movimenti sociali del territorio. Non un semplice ‘blocco commerciale’.”

 

Mutonia & Mutoid Waste Company: acciaio, arte e clubbing

Da anni il club dialoga con i Mutoid Waste Company, collettivo artistico nato nella scena squat e free party UK degli ’80. A venti minuti dal Cocoricò hanno creato Mutonia, villaggio-museo a cielo aperto di sculture saldate: ragni giganti, archi di rottami, esseri biomeccanici. Le loro installazioni e performer steampunk ricompaiono spesso nei giardini del club, trasformando la notte in teatro post-apocalittico. Mutonia oggi difende la propria esistenza da un’ordinanza di sgombero: la battaglia per restare è diventata simbolo di una cultura che resiste.

 

Una scena che cambia (ma non molla)

La crisi del 2008 ha accorciato le stagioni e tagliato posti di lavoro. Nel frattempo, la politica nazionale ha alzato l’attenzione (e talvolta i toni) contro i free party. Eppure la Romagna conserva un doppio binario fecondo: mainstream e underground che si nutrono a vicenda. Lo racconta bene la dj Sole Dosi (Ravenna): il valore simbolico del Cocoricò è enorme, ma realtà come Club Adriatico (Ravenna) e Buongiorno Classic (Rimini) sono fondamentali per “ricerca musicale e spazi alternativi” capaci di parlare alle nuove generazioni.

 

Oltre il “facile intrattenimento”

La sfida per il futuro? Ritrovare curiosità, idiosincrasie, ascolto profondo. Accogliere ciò che non è conforme e rimettere al centro la comunità: persone che “arrivano da ovunque con la voglia autentica di condividere qualcosa”. In questo, la Piramide continua a funzionare come catalizzatore: un luogo dove la club culture non è nostalgia, ma presente attivo.

 

Info utili (per chi non c’è mai stato)

Dove: Riccione, RN – collina sopra il mare (facile arrivare in taxi dal centro o dalla stazione).

Aree principali: Piramide (main), Titilla (terrazza), T-Room (underground), Ciao Sex (sex-positive).

Che musica aspettarsi: techno, house, high-tempo, progressive, contaminazioni.

Dress code & vibe: libera espressione, attitudine queer-friendly, focus sulla musica.

Quando andare: stagioni forti tra tarda primavera ed estate; check programmi speciali invernali.

 

 

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