Le sagre sono da sempre il cuore pulsante dell’estate italiana, momenti di convivialità che uniscono cibo, musica e tradizioni locali. Ma l’estate 2025 ha portato una novità clamorosa: i grandi nomi della musica si sono esibiti in piazze di provincia, trasformando semplici feste popolari in veri eventi mediatici.
Il caso più eclatante è quello di Fedez alla Festa nazionale dello Stocco di Cittanova, in Calabria: un paese di appena 9mila abitanti, noto per celebrare ogni anno lo stoccafisso con tonnellate di piatti preparati nelle strade e nelle piazze.
L’esibizione e la risposta dal palco
Sul palco, Fedez non si è limitato a cantare ma ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Prima di venire qui, i giornalisti hanno preso in giro il fatto che io venissi alla Festa dello Stocco, come se fosse un disvalore. Invece vi dico: andate orgogliosi di questa bellissima manifestazione e mantenete vivo lo spirito di appartenenza. Tutto il resto, mandalo a fare in c…», ha dichiarato tra gli applausi, assaggiando per la prima volta lo “stocco”.
Le sue parole, però, non hanno spento le polemiche, anzi: hanno acceso ancora di più il dibattito.
Cachet e polemiche sui costi
Nei giorni precedenti, indiscrezioni avevano parlato di un cachet da 100mila euro sostenuto dall’azienda Stocco&Stocco, storica organizzatrice dell’evento. Una cifra che ha subito acceso discussioni, soprattutto in una terra martoriata da disoccupazione e difficoltà economiche.
Il promoter Roberto Pegna ha però smentito: «Il cachet non è affatto di 100mila euro, ma molto più basso e in linea, se non inferiore, a quello di altri rapper meno famosi e più costosi». Ha chiarito inoltre che la somma complessiva comprendeva l’intera macchina organizzativa – palchi, luci, audio, sicurezza, ledwall – e non solo la performance dell’artista.
Eppure, secondo il giornalista Gabriele Parpiglia, il compenso reale sarebbe stato di circa 70mila euro per un’ora di esibizione, definita più come un “dj set karaoke” che un vero concerto.
Le accuse di Parpiglia: “Non è colpa di Fedez, ma della gestione”
In un post Instagram, Parpiglia ha rincarato la dose:
“La colpa non è di Fedez, lui fa bene: intasca e ciao”, scrive.
Il problema, sottolinea, è l’uso di cifre così elevate in una terra segnata da gravi problemi occupazionali.
Critiche sono piovute anche sulla qualità tecnica dell’evento: audio scarso, palco posizionato male, sicurezza insufficiente.
L’esibizione, secondo il giornalista, è durata circa un’ora con canzoni ripetute, generando un costo al minuto impressionante.
Parpiglia ha poi ricordato che la polemica non era legata alla presenza del rapper alla sagra, ma al rapporto tra cachet stellari e realtà economica del territorio: «Per rientrare dai grossi cachet presi alla firma dei contratti, vanno tutti i cantanti alle sagre, da Gigi D’Agostino a Ghali. Il punto è un altro: in Calabria la priorità dovrebbe essere diversa».
Sagre come nuovi palchi
Il caso di Cittanova non è isolato. Clara in Abruzzo, la Fiera del Peperoncino a Rieti e molti altri esempi mostrano come le sagre siano diventate il nuovo business dell’estate: cartelloni di primo livello, sponsor locali pronti a investire e artisti che, tra un tour ufficiale e l’altro, accettano queste ospitate “mordi e fuggi”.
Spesso però, come sottolineato, si tratta di apparizioni ridotte: poche canzoni, a volte in playback, senza il peso scenico di un vero concerto.
Il caso Fedez alla Festa dello Stocco evidenzia la contraddizione del momento: da un lato l’orgoglio di una comunità che porta un grande nome in piazza, dall’altro le polemiche su cachet sproporzionati rispetto al contesto.
Le sagre sono sempre state un simbolo di identità e festa popolare. Oggi, però, diventano anche un laboratorio del nuovo mercato musicale, dove sponsor e tradizione si intrecciano con cachet stellari e logiche di business.
Resta una domanda aperta: la musica italiana sta trovando nuovi spazi o rischia di svilirsi in apparizioni lampo? Intanto, tra applausi e polemiche, la festa continua.
